Meloni: furia francese e ritirata spagnola.

A cosa è servito fare opposizione al Governo Draghi se poi non si diventa altro che una brutta copia? Eppure durante la scorsa legislatura, gli esponenti di Fratelli d’Italia partecipavano alle manifestazioni delle categorie pro-superbonus. Infatti, secondo l’attuale premier, la misura avrebbe creato un buco di 38 miliardi di euro alle casse dello Stato.

A questa, si aggiunge una nota del Ministro Giorgetti, il quale afferma che “non si era mai vista una misura così costosa per così poche persone”. Strano che queste parole provengano da un ministro leghista, tutti ricordiamo le gigantografie sui muri delle città di manifesti 6×3 con il faccione del leader Salvini, che inneggiava a tal vittoria. Sul superbonus, Meloni poteva distinguersi da Draghi e sbloccare il meccanismo della cessione dei crediti d’imposta ripristinando la procedura di cessione plurima una volta accertati i crediti medesimi dopo la loro generazione.

Meloni, inoltre, poteva proporre un cambiamento all’ultimo Governo dei migliori imponendo il rispetto delle scadenze. E invece, su una delle misure più importanti per l’economia del Paese e per la transizione ecologica ed energetica, oggi, con il decreto aiuti Quater, l’Italia fa passi indietro. Il tetto di 15.000 euro di reddito (1200 euro al mese), esclude chi ne guadagna anche 100 euro in più perché non avrà a disposizione quei soldi che servono per migliorare energeticamente la propria casa e ottenere il vero taglio alla propria bolletta.

Cittadini discriminati saranno condannati a pagare bollette per arricchire le compagnie energetiche, vedendosi così sfumare la possibilità di diventare indipendenti. La destra di Meloni si è trasformata in un Katerpillar sui ceti medi e poveri, accumulando enormi e ingiuste ricchezze grazie agli extra profitti, derivanti da accertate speculazioni nel mercato energetico. Abbiamo creato il superbonus 110%, lo abbiamo difeso e sappiamo benissimo quale può essere il futuro di questa misura.

Il MoVimento 5 Stelle ha pronto un piano di agevolazioni edilizie per il post superbonus 110% (dopo la sua scadenza nel 2023), stabile nel tempo e con meccanismo di primalità crescenti anche al 90-100% per chi esegue i lavori antisismici, per chi più efficiente, per i meno abbienti e per chi utilizza materie prime all’avanguardia e alternative alle fonti fossili (come materiali da riciclo o vegetali come la canapa), oltre a chi esegue lavori di impianti energetici rinnovabili, di colonnine di ricarica di auto elettriche e di abbattimento delle barriere architettoniche.

Tratto da: Onda Lucana® Press

Fonte: Segreteria Sen. Arnaldo Lomuti 

Foto di copertina tratta da Wikipedia:

https://it.wikipedia.org/wiki/Senato