NON C’E PRESENTE SENZA PASSATO
“Con l’arenaria scolpita arriva a delle simulazioni, a delle espressioni rustiche, in qualche modo quasi primitive, ma di grande espressività”.
Sono queste le parole che il poeta e critico letterario Plinio Perilli ha usato per commentare le opere esposte dallo scultore Gino Cafarelli il 29 giugno, alla sesta edizione de “L’Arte si Mostra” organizzata dalla Casa Editrice Pagine, presso Palazzo Ferrajoli, nel centro storico di Roma.
Classe ’70, di Potenza, vive fino all’adolescenza a Pietrapertosa, borgo magico nelle piccole “Dolomiti Lucane”, che ha effigiato a presepe… “Forse è la consuetudine di quella pietra, che ha spinto a lavorarla: traendone intriganti calchi antropologici, vere porzioni di storia popolare: un “Brigante con barba” in arenaria; “Brigante Crocco”… Che incanto, la sua “Piccola natività” di rocce calcaree e corteccia di Pino!”, sono ancora le parole dello stimato critico Perilli.
Il presente guardando al passato. Ecco il messaggio trasmesso dalle opere di Cafarelli. Opere che nascono da materiali semplici, presenti attorno a noi, pietre, legno, rami, cortecce, sedimenti calcarei. Materiali che passano inosservati, che non ci raccontano nulla, invece per Gino parlano, racchiudono qualcosa che è dentro di lui, che a lui tocca scovare.
Pietre che diventano volti, rudi ma carichi di espressività emotiva. Arenaria che si modella sotto le sue mani, frutto di tecniche di lavorazione apprese anche da papà Michele, artigiano del piccolo borgo lucano, quasi come fosse scolpita dal vento e dalle intemperie. Scaglie di pietre, e legno che si compongono fino a rappresentare l’antica Natività. Gino segue la sua arte, senza neanche sapere di essere un artista, lo fa in maniera naturale, spontanea, senza grandi progettazioni, d’impulso, è tutto dentro di lui, nel suo cuore, nella sua testa. Libera l’arte.
Grazie all’esperienza romana lo scultore potentino ha trovato spazio all’interno dell’edizione 2018 della rivista di arte e cultura “Universi d’arte”, Edizione Pagine, fondata nel 1992 da Letizia Lucarini, giovane editrice, con uno sguardo rivolto soprattutto alla pubblicazione di riviste di alto livello culturale ma anche di testi universitari e scolastici.
L’artista, non si ferma, torna alle origini, e, dopo le tantissime esposizioni in giro per la nostra regione ed i numerosi riconoscimenti ricevuti nei concorsi a tema ai quali ha partecipato, ritorna ad esporre nel suo paese. Infatti, dal 16 luglio, i suoi capolavori saranno esposti al Gvnine Bistrot, in Via della Speranza, 111 A/B a Pietrapertosa (PZ), dove i visitatori potranno toccare con mano il frutto della sua creatività e vedere come la sua creatività nasca dalle piccole cose in un contesto territoriale unico al mondo.
“L’artista è niente senza il dono, ma il dono è niente senza il lavoro. Émile Zola”.
Tratto da:Onda Lucana® Press