Sono spesso tentata di abbandonare Facebook. Poi mi trattengo e cerco di capire perché ci sono dentro, e ci rimango.
È sicuramente una trappola psicologica. Lo è per i genitori lontani dai figli, per gli insicuri in preda alla dipendenza da social; lo è per coloro che si illudono di mantenere i contatti con amici e conoscenti, vicini o lontani ormai ombre del passato, lo è per chi da sfogo alle sue paure violente e per chi le subisce, lo è per chi cerca amore, affetto, comprensione e riconoscimento. È comunque una trappola per chi si illude che moltiplicare i like moltiplichi la felicità.
A proposito, il numero dei like o degli accessi si può comprare! La prima volta che ho ricevuto (uno dei cento e più) inviti da Fb ad acquistare fino a 10.000 accessi per un determinato post pubblicato su Affascinailtuocuore, sono rimasta basita. Compri fino a 3000 accessi ad un dato post se paghi 2 euro; fino a 10.000 per 5 euro e così via… Allucinante. ma è il mercato bellezza! E comunque per chi vuole fare business questa è una chance.
Tornando a Facebook, dove mi colloco io? Sicuramente in uno spicchio della relazione genitori-figli, ma soprattutto nel desiderio di condividere e scambiare riflessioni sui libri e sul mondo che mi circonda. Mi piace l’idea di poter raggiungere, senza averne spesso la certezza, quel mondo variopinto, creativo, dolente o felice, spensierato o pensieroso dei miei ex studenti. Quella marea di adolescenti vocianti, tanto diversi e tanto uguali tra di loro, che dopo la maturità si sono trasformati per me in entità quasi evanescenti.
Sono centinaia di ragazze (soprattutto) e ragazzi con i quali ho condiviso anni interi tra personaggi letterari, parole, regole, scherzi, stanchezze, entusiasmi, noia, felicità, rabbia, compassione, dolore. Ora sono adulti che stanno portando avanti la loro personale battaglia. Spesso mi chiedo:
“chi erano realmente quegli adolescenti sguscianti e guizzanti? che sogni e che idee politiche stavano coltivando? quanto li ha aiutati a maturare il percorso fatto insieme?”
Solo di alcuni continuo a sapere qualcosa, così, casualmente, a volte proprio tramite Facebook.
Proprio oggi, mentre decido di scrivere queste quattro leggerezze, mi arriva per posta il programma dell’ Estate Sotto le Stelle di Selvazzano, con molti eventi musicali, teatrali, artistici e giocosi. Tra questi il concerto di una giovane cantante, Sara Robin il cui nome associo immediatamente all’immagine che mi è rimasta di lei, dell’adolescente intelligente e inquieta che ho incontrato a scuola, di cui ricordo l’amore per la musica trasmessole da padre e il desiderio di coltivare tale passione. A quanto pare ci sta riuscendo. Era in una classe molto vivace e creativa di cui ho un bellissimo ricordo.
Allora decido di contattarla su FB, le chiedo l’amicizia e mi sento strana, ma è l’unico modo per farle giungere il mio piacere di averla trovata a fare le cose che ama. E lei risponde subito, con altrettanta piacevole sorpresa. A Settembre andrò a sentirla cantare.
Facebook serve anche a questo, e mi piace…
via Oziose domande d’estate: a che serve FACEBOOK? — Affascinailtuocuore
grazie per aver pubblicato il mio articolo!
figurati, le cose belle vanno mostrate.
L’ha ribloggato su Pina Chidichimo.