VASSILIKATA, QUELLE RADICI CRISTIANE DIMENTICATE.
Tratto da:Onda Lucana by Antonio Morena (vignetta)
by Antonio Morena Ivan Larotonda
E’ stato varato lo statuto della Regione Basilicata. Un successo, sotto molti punti di vista, il primo dei quali è un tentativo di urlare al mondo la nostra esistenza! A che serva poi una Carta dei principi, un una realtà dove molti di essi vengono cancellati nella pratica, è un quesito rivolto al futuro. Per dirla in maniera elementare, uno Statuto è, al tempo stesso, un insieme di buone intenzioni, regole, e soprattutto, ratificazioni di cultura storica di un territorio. Tra le tante buone intenzioni, c’è l’articolo inerente l’emigrazione dei lucani, e l’impegno ad evitare ulteriori fughe, e addirittura il rientro di chi è volato via, (In molti casi letteralmente volato via sui vari Boeing, diretto in tutti i luoghi possibili ed immaginabili del pianeta). Questo articolo pare essere il migliore, che tocca per davvero, senza nessuna ironia, i sentimenti più profondi legati all’appartenere ad una comunità. Il deserto dei nostri calanchi e delle selve appenniniche senza più giovani, incupisce l’animo. Però, toccate le vette supreme in questo argomento, si finisce nell’abisso più profondo, ancorche´ insensato. Ossia, l’assenza di ogni riferimento alle radici cristiane della Lucania-Vassilikata-Basilicata! Nonostante gli eroici tentativi, ma di un solo consigliere regionale, è stato estromesso del tutto ogni riferimento a chi ha fondato questa comunità, come del resto l’intero mondo europeo, ossia il cristianesimo. Però se scendiamo a controllare gli ultimi articoli, scopro che si ribadisce la necessità di salvaguardare, art. 14, le differenti realtà etnico religiose che abitano il suo territorio! Ora, di chi si parla? Differenti rispetto a quale realtà religiosa autoctona, se quest’ultima è stata cancellata? Si difende qualcosa dal nulla imperante? Noi sappiamo che 1-0 fa sempre 1. Vabbè che nel vangelo sta scritto: “gli ultimi saranno i primi” Però qui siamo andati oltre, non esistono più nemmeno i primi, o unici, di un tempo. La deriva verso il cupio dissolvi, ormai ha contagiato tutti; intendiamoci non in senso patristico, ossia dissolversi in Cristo, non sia mai, non si offenda nessuno, intendo nel senso laico del termine, che piace ai professoroni, i quali si sa, sono intelligenti solo se atei, o aderenti a religioni più alla moda, mica quelli che perdono ancora il tempo “col figlio del falegname”. Benvenuti nella terra sospesa. Un commiato poetico: Lucania mia, dalle profonde radici e dal fragile cappello. Non potrai mai essere una prima donna nonostante l´abito buono ti viene cambiato tutti i giorni. Resterai nei nostri cuori ,per il glorioso passato che ancora ci travolge. Quale destino or dunque….!
Tratto da Onda Lucana by Antonio Morena Ivan Larotonda