Banxhurna ka karnara (la peonia sul monte Carnara)
“Banxhurna ka Karnara”, dei detti popolari, è la peonia selvatica del monte Carnara, che ispira canzoni popolari, come “këto vashasitë e tona çë na undruan si xhinduldhona, faqe kuqe si koqe sheg, si banxhurna tek një breg” (queste nostre ragazze, vestitesi a nuovo come gentildonne, con guance rosse come chicchi di melograno, come la peonia su un monte).
Negli aneddoti e nei canti della tradizione arbëreshe di San Paolo Albanese banxhurna viene associata a una donna bellissima, ma sgarbata, con virtù e difetti, come l’odore forte e acre del fiore, che, una volta colto, si sciupa rapidamente. Era richiamata, spesso, nei versi recitati, un tempo, dalla suocera che accoglieva in casa la sposa, “nusja”, il giorno delle nozze. I suoi petali vellutati di color rosso purpureo ne fanno, infatti, un fiore di prorompente bellezza, capace di competere con la bellezza delle rose.


Carnosa e delicata, immersa nella natura incontaminata del Parco Nazionale del Pollino, questa peonia fiorisce spontanea in alcuni terreni incolti sul Timpone della Guardiola del Monte Carnara; ha le radici in tuberi, che i popoli dell’Europa meridionale e dell’Asia, in passato, usavano a scopo medicinale.
“Banxhurna ka Karnara”, identica alla peonia che si trova anche in Bulgaria, dove è chiamata “bojur”, certifica il combinarsi storico e geografico di natura e cultura e l’essere un bene unico ed irripetibile. Con la sua mirabile sintesi dei molteplici valori naturali e culturali, evoca la ostinata capacità dell’umanità di conservare e di salvaguardare un patrimonio culturale identitario nella sua complessità, nella sua interezza, nella sua globalità.
Annibale Formica
Tratto da: Onda Lucana® Press
Si ringrazia l’autore per averci concesso il testo e il materiale fotografico.
L’ha ripubblicato su Pina Chidichimo.