3) LA COPPIA

Tratto da: Onda Lucana® by Monica Splendori (AIL)

Quando all’interno della coppia emergono dei conflitti o quando si è preoccupati l’uomo e la donna si differenziano anche nel loro modo di affrontare il contrasto e le ansie. La donna cerca il contatto, vuole continuare a parlarne, desidera chiarire, tende ad aggrapparsi poiché teme l’abbandono; l’uomo invece tende a sfuggire, preferisce allontanarsi finché non gli è passata o fino a quando non ha trovato una soluzione al proprio problema poiché fa più fatica a gestire la sua parte emotiva in presenza dell’altro. C’è poi un momento di “eclisse” dove i due mondi si incontrano: donne che amano troppo, e uomini che amano troppo. Una donna che ama troppo di solito ha una sola idea in testa, che la ossessiona totalmente: la relazione con un uomo. E, quando questa relazione è finita, molto spesso la donna che ama troppo rimane fissata sul proprio passato, su quella relazione.

Oppure continua la serie delle relazioni sbagliate e continua a collezionare uomini sbagliati. Molti uomini che amano troppo invece attuano un meccanismo di autoprotezione e, nel tentativo di non soffrire più, investono sull’esterno. Che cosa significa investire sull’esterno? Significa che questi uomini si dedicano anima e corpo al successo nel lavoro, nello sport, nelle passioni, rivolgendo la loro ossessione di troppo amore non verso una persona, ma verso dei “risultati esteriori” verso l’autorealizzazione. Non è raro che un uomo che ama troppo e una donna che ama troppo si incontrino. E allora possono nascere grandi guai: la donna che ama troppo pretende di “convertire” alla scoperta dell’amore quell’uomo che invece sta investendo tutto su se stesso, sul proprio lavoro e sulle proprie passioni. Ma non vi è conversione possibile, non vi è mediazione possibile. A meno che non si opti per una grande trasformazione interiore, alla quale ciascuno deve mettere mano per sé individualmente.

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Un rapporto di coppia può essere completo e duraturo se sono presenti tre elementi fondamentali: la passione, componente motivazionale riferita all’attrazione fisica che lega i due soggetti; l’intimità, componente emotiva che ci parla di emozioni e di sentimenti costruiti nel tempo; l’impegno, componente cognitiva, che fa dire “ti ho scelto ieri, ti scelgo oggi e ti sceglierò domani”. Quest’ultima componente dunque fa riferimento ad una scelta volontaria, basata su fattori quali le affinità elettive, la condivisione di valori, di fede, di una storia, di un cammino condiviso (Sternberg). Oggi ci si lascia con facilità, la coppia è legata da un filo sottile poiché la componente cognitiva della volontà sta venendo sempre più meno. Si è perso il mito dell’amore e si evidenzia una fragilità dei legami affettivi dovuti a quell’individualismo accennato prima che vuole solo l’appagamento, non sopporta tensioni e frustrazioni e crea l’illusione che ogni nuova esperienza amorosa sia più appagante e soddisfacente dell’ultima appena vissuta e così si va alla continua ricerca di nuove sensazioni, di nuove emozioni per soddisfare il principio del “tutto e subito”: l’altro è disponibile a nostro uso e consumo, non è più l’oggetto del desiderio ma oggetto di mero soddisfacimento.

Per concludere, riassumo dicendo che l’uomo e la donna sono uguali nel loro essere, in dignità e valori, nella ricerca del loro bisogno fondamentale di relazioni, di sentirsi compresi, amati, speciali, unici per l’altro ma diversi negli atteggiamenti, nei modi di pensare, di comunicare, di relazionarsi, di percepire il mondo, di amare e di dare affetto e complementari in quanto l’uno completa l’altro. Per ulteriore conferma sulle diversità tra uomo e donna nella relazione, qualunque essa sia, userò le parole dei “grandi”, che da tali affrontarono l’argomento dell’amicizia ma che essendo per natura un uomo e una una donna, la interpretarono diversamente…

Link utili:

https://ondalucana.com/tag/angelo-ivan-leone/

https://ondalucana.com/2018/11/19/che-cose-lamor/

https://ondalucana.com/2018/11/22/dentro-lamore/

Tratto da: Onda Lucana® by Monica Splendori (AIL)