Per i contadini.

Tratto da:Onda Lucana®by Ivan Larotonda

La rivolta delle élite (prof. Orsini) iniziata da un trentennio, dunque ben prima del febbraio 2022, prosegue spedita ed oggi se la prende con i contadini. Nel tentativo di trasformare il continente europeo in un deserto di silicio cercano di equiparare il comparto agrosilvopastorale alla Morte Nera in Guerre Stellari. Uso questo paradosso perché chi studia e s’applica su come devastare il pianeta, pur pensando di migliorarlo, non ha mai vissuto nella natura; il suo mondo è da sempre del tutto artificiale, e così prepara un futuro per gli altri basato sulle conoscenze teoriche. Su algoritmi e realtà virtuali, ora si dicono aumentate perché le parole scadono rapidamente nella vulgata liberal-progressista, progettano il nulla perché il reale non l’hanno mai visto. Quando esistevano i capitani d’industria, la prima cosa che facevano per educare i figli era di metterli all’opera nelle mansioni più umili. La cosiddetta gavetta aiutava a capire di cos’avevano bisogno gli operai. Ecco il punto, i nuovi padroni, che sono superclasse internazionale, non vogliono Patrie, né operai e né figli!

Temono un puledro, un ariete o una mucca, credendoli mostri usciti da qualche cretinata che hanno visto in quelle orrende serie tv-internet con cui sono cresciuti. La paura genera mostri, si diceva un tempo, ed è così che matura l’artifizio del male. Man mano che si allontanano dal creato, lo percepiscono dapprima come lontano, esotico, magari da esplorare con una gita. Poi, cresciuti e addentratisi sempre più nell’ambiente algoritmico, cominciano a ricordare la natura come fastidiosa, con tutte quelle mosche. E infine, quando diventano CEO di qualche roba che fa soldi con il nulla, vedono la natura come nemica, che impedisce di continuare a vivere di falso sia pur ben condito! E mi riferisco ai cibi iper lavorati, iper speziati perché altrimenti non saprebbero di niente. Se dunque ci guadagnano con l’artificio, perché debbono lasciare agli altri il beneficio dell’indipendenza nel mondo reale?

Recentemente uno di questi CEO megagalattici si è fatto ritrarre seduto davanti una bisteccona che copriva l’intero tavolo su cui era poggiata. Evidentemente, quando poi fa loro comodo mangiano davvero. Perché alla fine si tratta sempre della solita storia: agli altri pane nero all’élite quello bianco. A Davos non esisteva il problema del patriarcato, viste le vagonate di “accompagnatrici” al seguito dei CEO, ma il resto del mondo deve “fluidificarsi”. Tutto questo mi ricorda un fatterello che si raccontava dalle mie parti, riguardo un signore dell’alta borghesia meridionale che una domenica, vedendo un contadino ben vestito, ebbe uno scatto d’ira e inviò i suoi scagnozzi per malmenarlo. «Che non succeda mai più una cosa del genere, un miserabile vestito come me!» Ecco chi ostacola i contadini in rivolta in questi giorni, gli operai che in occidente sono in via d’estinzione come la categoria precedentemente citata. La gente per bene ai potenti non gli ruba il sole, l’acqua e la terra, sono questi che hanno invidia per il loro prossimo, per il mondo, per la vita che non hanno mai assaporato.

Tratto da:Onda Lucana®by Ivan Larotonda

Si ringrazia l’autore per la cortese concessione. Immagine di copertina tratta da Web fornita dall’autore.

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