AMATE SPONDE.

EiE Film, Schicchera Production, SKY, Luce Cinecittà presentano AMATE SPONDE Un film di EGIDIO ERONICO

IN UN VIAGGIO VISIONARIO L’ITALIA COME NON L’ABBIAMO MAI VISTA. E COME RISCHIAMO DI PERDERLA NEI CINEMA DAL 14 MARZO GIORNATA NAZIONALE DEL PAESAGGIO CON IL PATROCINIO DI:

Una produzione EiE Film, Schicchera Production, Sky In coproduzione con Luce Cinecittà Produzione associata: DBW Communication Distribuzione Luce Cinecittà con la media partnership di: CNR Consiglio Nazionale delle ricerche Legambiente e IIT Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, con l’adesione di ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, WWF Italia, Società Geografica Italiana e INAF Istituto Nazionale di Astrofisica, e con il sostegno delle Film Commission regionali di: Piemonte, Trentino, Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Sicilia, e della Regione del Veneto.

Credits

  • Soggetto, sceneggiatura, regia Egidio Eronico;
  • Musica Vittorio Cosma;
  • Fotografia Sara Purgatorio (AIC – AMC);
  • Montaggio Diego Volpi;
  • Suono Roberto Cois, Giorgio Ghisleni, Davide Santoiemma, Davide Tarantelli;
  • Color grading Andrea Facchini.

Prodotto da Alessandro Carroli per EiE Film, Leonardo Baraldi per Schicchera Production, Roberto Pisoni, Dino Vannini, Gaia Pasetto per SKY Coproduzione Luce Cinecittà Produzione associata Stefano Rebechi per DBW Communication.

Con la media partnership di:

  • CNR Consiglio Nazionale delle ricerche,
  • Legambiente e IIT Istituto Italiano di Tecnologia con l’adesione di ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale,
  • WWF Italia,
  • Società Geografica Italiana e INAF – Istituto Nazionale di Astrofisica e con il sostegno delle Film Commission regionali di Piemonte, Trentino, Alto Adige, Friuli Venezia-Giulia, Sardegna, Sicilia – Sensi Contemporanei – Agenzia per la Coesione Territoriale – Regione Siciliana – Assessorato Turismo, Sport e Spettacolo – Ufficio Speciale per il Cinema e l’Audiovisivo e della Regione del Veneto Con il Patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetic.
  • Distribuzione Italiana Luce Cinecittà;
  • Genere: documentario Durata: 78’;
  • Formato di ripresa: 4K-Ultra HD (High Dynamic Range and High Frame Rate);
  • Supporto di proiezione: DCP Formato di proiezione: 2.39:1;
  • Paese di produzione: Italia Anno: 2022.

Crediti non contrattuali

Bella Italia, amate sponde / pur vi torno a riveder! / Trema in petto e si confonde / l’alma oppressa dal piacer. VINCENZO MONTI, Per la liberazione d’Italia, 1801.

La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Costituzione Italiana, art. 9, 27 dicembre 1947 Tra i primati alla rovescia di cui possiamo vantarci c’è anche quello di essere i maggiori produttori[1]consumatori di cemento nel mondo, due-tre volte gli Stati Uniti, il Giappone, l’Unione Sovietica: 800 chili per ogni italiano. ANTONIO CEDERNA, Brandelli d’Italia. Come distruggere il bel paese, 1991.

SINOSSI

Italia. Una ricognizione sul corpo globale del Paese, posando lo sguardo sui suoi lineamenti fondamentali, da quello geo-fisico e ambientale a quello economico e produttivo, da quello socio-demografico e abitativo a quello antropologico e culturale. Il racconto per sole immagini e musica di un territorio nella sua attuale fisionomia, un Atlante domestico di meraviglie a volte incomprese e di luoghi conosciuti, amati e spesso smarriti. E di gente còlta nel suo vivere in un habitat ad alta stratificazione, tra la grandezza ancora fruibile del passato e l’apparente stasi del presente. Un’Italia segnata da forti disuguaglianze e ciò nonostante in continua trasformazione nella difficile corsa verso uno sviluppo sostenibile, problematicamente sospesa tra il vecchio e il nuovo e alla sempre più ardua ricerca di un equilibrio per salvaguardare il proprio èthos.

IL FILM

Arriva nei cinema italiani dopo essere stato presentato in prima mondiale alla Festa del Cinema di Roma e al Torino film Festival Amate Sponde, il nuovo film di Egidio Eronico, il racconto visionario e straordinario dell’Italia e del suo paesaggio fisico e umano. Un’esperienza di immagini e musica per scoprire il nostro Paese da una prospettiva spettacolare, come solo il Cinema sa fare. Amate sponde arriva nei cinema italiani il 14 marzo, Giornata Nazionale del Paesaggio, una delle più straordinarie risorse e ricchezze italiane, un unicum che la contraddistingue nel mondo. Il film è prodotto da Alessandro Carroli per EiE Film, Leonardo Baraldi per Schicchera Production e SKY in coproduzione con Luce Cinecittà, che distribuisce il film nelle sale. Con la media partnership di storiche istituzioni culturali e scientifiche come CNR – Consiglio Nazionale delle Ricerche, Legambiente e IIT – Istituto Italiano di Tecnologia, con l’adesione di ISPRA – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, di WWF Italia, della Società Geografica Italiana e INAF – Istituto Nazionale di Astrofisica.

E (anche questo un evento nell’evento) con il sostegno di un pool di Film Commission regionali: di Piemonte, Trentino, Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Sardegna, Sicilia e della Regione del Veneto. Dalle Alpi alla Sicilia, Amate sponde mostra un’Italia dal paesaggio unico e spesso incompreso, con lo sguardo rivolto all’ambiente urbano ed extraurbano, al mondo del lavoro, ai nuovi luoghi di aggregazione e ai vecchi e nuovi riti collettivi. Un Paese, nonostante tutto, in continua trasformazione, diviso dalle contraddizioni tra fermenti e arretratezze, tra spinte innovative e antichi conservatorismi. Il tutto mediante l’esclusivo utilizzo di immagini e musica. Nessun commento verbale, un puro tessuto di visioni ed emozioni, con immagini ad altissima definizione firmate da Sara Purgatorio e una colonna sonora avvolgente, onirica e potente, composta da Vittorio Cosma – musicista e compositore di livello internazionale già al fianco di artisti come Elio e le Storie tese, Fabrizio De Andrè, Vecchioni, Almamegretta – in quella che in sintesi è possibile definire come una landscape-suite in 4k.

Soffermandosi sulle nozioni di sviluppo e progresso, Amate Sponde s’interroga sullo stato dei rapporti tra gli italiani e il loro ambiente. Le cifre più aggiornate dicono che, con una media di 19 ettari al giorno – il valore più alto negli ultimi dieci anni e una velocità di oltre 2 metri quadrati al secondo – il consumo di suolo in Italia nel 2021 sfiora i 70 km quadrati di nuove coperture, per cui il cemento ricopre ormai 21.500 km quadrati di suolo nazionale. Con conseguenze che le cronache ci trasmettono con periodica drammaticità: di un territorio più fragile, pericoloso, desertificato. A rischio, dunque, non è solo la proverbiale bellezza del nostro paesaggio, ma l’identità stessa di noi italiani che di questo paesaggio siamo storicamente espressione. Per questo e non per altro il paesaggio è un capitolo fondamentale della nostra Costituzione. Un nostro pieno diritto e dovere. Per questo un film come Amate sponde parla a tutti noi, spettatori e cittadini.

NOTE DI REGIA

Come una vera e propria suite, con i suoi tempi o movimenti e naturalmente fornita di un preludio (vedi le Suite Inglesi di Johann Sebastian Bach). È questa la forma che caratterizza AMATE SPONDE, con un impianto narrativo privo di parole e composto da sole immagini e musica, apparentemente senza una trama e costruito puntando sulla potenza espressiva della fotografia in movimento e del montaggio, un ritorno alla natura stessa del cinema. Diviso in più sezioni che scandagliano diversi istanti della vita del nostro Paese e aperto (preludio) da immagini della (e dalla) Stazione Spaziale Internazionale. Per poi passare (tempi o movimenti), in progressiva successione, dai lineamenti naturali e morfologici che caratterizzano la penisola alle attività industriali e manifatturiere, con il lavoro e l’ingegno in primo piano, dai distretti agricoli ai grandi centri urbani, dallo sfruttamento e consumo di suolo e ambiente alle opere di salvaguardia del territorio e del suo ecosistema, dalle frontiere più avanzate della ricerca pluridisciplinare alle vecchie e nuove esperienze del vivere collettivo.

Con l’obiettivo o l’ambizione di riappropriarci di un’identità civile non disgiunta dall’ambiente fisico che l’ha generata e modellata nel tempo, a ribadire soprattutto la volontà e il desiderio di un grande paese unito. Per sole immagini e musica, si è detto. Dal punto di vista cinematografico, il rimando al film Koyaanisquatsi (1982), primo capitolo della trilogia qatsi di Godfrey Reggio (seguito da Powaqquatsi e da Nagoyqatsi), è quasi istintivo. Ma ben prima del regista di New Orleans, sarebbe allora giusto citare il Walter Ruttmann di Berlino – Sinfonia di una grande città (1927) o lo Dziga Vertov de L’uomo con la macchina da presa (1929) – senza trascurare, per altri versi, la musicalità del suono della realtà adoperata da Michael Glawogger in Megacities (1998) e Workingman’s Death (2005).

Quello che si vuole di nuovo sottolineare è l’adesione allo spirito del cinema delle origini, dove l’interazione fra immagine e suono nell’azione ritmica del montaggio si fa racconto fisico ed emotivo, nella direzione di una vera e propria opera audio-visiva. La realizzazione di un film, insomma, che vuole invitare lo spettatore a vedere la musica e ascoltare le immagini, e in cui – stando la chiarezza dell’argomento trattato da AMATE SPONDE – l’importante non è tanto il cercare di “capire”, quanto il provare a “sentire” ciò che siamo, dove siamo e quel che non vogliamo perdere. In ultimo, qualche indicazione sulla tecnologia impiegata per le riprese, in formato 4K-Ultra HD (High Dynamic Range and High Frame Rate a 50 fotogrammi al secondo) con un dettaglio e una definizione d’immagine senza precedenti e l’utilizzo per le riprese aeree dei più recenti e sofisticati UAV (Unmanned Aerial Vehicles), leggeri multi-rotore a pilotaggio remoto, più noti come droni. Questi gli ingredienti e i lineamenti complessivi di AMATE SPONDE, che in sintesi e non senza qualche ragione è possibile definire una landscape-suite in 4K.

Egidio Eronico

Nato a Roma, si è laureato in Architettura nel 1983. Ha iniziato la carriera nel cinema alla fine degli anni ’70, producendo e dirigendo film indipendenti in super8. Nel 1986 l’esordio ufficiale nel lungometraggio con il film Viaggio in città in co-regia con Sandro Cecca, con cui realizza Stesso sangue e Rito di passaggio. Dopo Annata di pregio, Fiabe metropolitane e Il guardiano, nel 2002 ha diretto Charlton Heston in My father – Rua Alguem, 5555, ultima prova del grande attore hollywoodiano. Ha realizzato numerosi documentari, tra i quali A proposito di Roma, L’amico magico su Nino Rota, e due casi mediatici come Michel Petrucciani Body and Soul Tribute e Nessuno mi troverà, sulla scomparsa di Ettore Majorana. Con Amate sponde torna sul grande schermo con un viaggio visionario che attraverso le forme indaga l’anima profonda del nostro Paese.

Filmografia

  • 2022 Amate Sponde – Beloved shores
  • 2015 Nessuno mi troverà – Majorana memorandum (DOC – puppet animation + live action)
  • 2012 The Syrian War Notebook (DOC)
  • 2011 Michel Petrucciani Body and Soul Tribute (DOC)
  • 2008 Cineson All-Stars Andy Garcia in concert (DOC)
  • 2004 My father – Rua Alguem, 5555
  • 1998 Il guardiano
  • 1997 Fiabe metropolitane
  • 1995 La visita – KZ Auschwitz Birkenau (DOC) Il pardo sul lago (DOC)
  • 1993 Annata di pregio – Grande cuvée
  • 1990 Rito di passaggio (TV)
  • 1988 Stesso sangue
  • 1987 A proposito di Roma (DOC)
  • 1982 Viaggio in città
  • 1979 Penultimi pensieri.

Tratto da: Onda Lucana® Press

Fonte: REGGI&SPIZZICHINO Communication