NATU TEMB – La società del focolare (Prima parte)

Tratto da:Onda Lucana®by Angelo Viccari

Il focolare, sino a qualche decennio fa, era presente in tutte le case. Il fuoco rappresentava l’unica fonte di riscaldamento, sia nelle abitazioni di campagna che di paese.

Nelle città,invece, già da molto tempo avevano iniziato a sperimentare e poi utlizzare altre fonti energetiche, alternative al fuoco, che avrebbe continuato, comunque a serbare tutto il suo fascino.

Il fuoco non serviva solo per il riscaldamento delle abitazioni ma anche per la cottura dei cibi. Infatti al fuoco si cuoceva la pasta, le verdure e le leguminose ( carne dei poveri ). Queste ultime, insieme all’acqua, venivano disposte dentro recipienti di terracotta (p-gnat) e, a fuoco lento cuocevano.

Quando il tempo di cottura era breve, si usava dire che erano cuciv-l. La p- gnat veniva ultilizzata per cucinarci tutto: cipolline che si raccoglievano durante l’aratura dei campi, carne di galline “vecchie” ( per fare il brodo) o di pollo, varie parti di maiale ( piedi, orecchie e pezzetti di pelle dette cozzl).

Sulla brace oltre ad arrosti saporiti, si preparavano le bruschette, dette anche ffellarusc.

Il pane veniva disposto sul treppiede e quando aveva assunto il colore rossiccio, veniva tolto per essere condito con il grassodi maiale, à nzugn, che i contadini di un tempo consumavano prima di condurre gli animali al pascolo perchè questo tipo di condimento era considerato molto nutriente e ricco di calorie.

In alternativa le bruschette potevano essere condite con olio epeperone rosso macinato, oppure ancora con pomodori ‘vrnil.

In periodi in cui le medicine non erano per niente gratuite e le possibilità di acquistarle erano scarse, il fuoco veniva utilizzato anche per preparare cure mediche alternative.

Classico esempio è u tign cavd, un pezzo di mattone che riscaldato ed avvolto, successivamente, in un pezzo di lana, veniva infilato nel letto e vi si poggiavano i piedi, oppure veniva messo sul torace.

Questa cura serviva, nel primo caso per togliere i sintomi da raffreddamento e nel secondo per curare il raffreddore.Per la tosse, si usava preparare ù cott mescolando pere secche, radici di liquirizia, camomilla preparata in casa, acqua e zucchero. Si faceva bollire il tutto lentamente per consumare la bevanda quando era ancora calda.

 

Da: ”Natu Temb – La società del focolare” – Angelo Viccari

 

Tratto da:Onda Lucana®by Angelo Viccari

Si ringrazia l’autore per la cortese concessione del testo e della copertina.

Tutto il materiale media e il testo non possono  essere riprodotti salvo autorizzazione.

Racconto espresso con alcune parole tratte dai tanti dialetti dell’area metapontina in questo caso: vernacolo novasirese dalla cittadina di Nova Siri (Mt).