IL COLLE LIMPIDINA

Tratto da:Onda Lucana® by Domenico Friolo

PREFAZIONE

L’ autore mette in risalto varie sfumature di tanti ricordi, posti a inanellare gli anni infantili fino ai giorni attuali. La poesia scorre narrando un mondo antico bello e affascinante, ma pure con travagli a seguito del grande conflitto mondiale.

La realtà degli avvenimenti emoziona, senza bisogno di ricerca di perfezione narrativa, ma ciò che realmente porge, ovvero: il vissuto ancorato nel cuore e nell’anima.

Un sottofondo di emozioni tipico nei lucani e nella gente del sud dell’Italia che vivono oltre gli orizzonti del paese originario.

Il COLLE LIMPIDINA

Ti penso, mio perduto colle…

e come sempre colgo

nel tuo nome:

splendore.

Mi adagio sulla dolce atavica nostalgia,

sul riflesso notturno

che danno le tue stelle

che disegnano costellazioni

lungo le vie dell’eternità infinita.

Luogo posto come morbido giaciglio,

nido di ricordi conservati come tesori

e mai sopiti da chi è andato altrove

Il tempo, lentamente ed inesorabile

segna volti, voci di cari amici infantili

purtroppo, sempre più invecchiati

sofferenti, claudicanti, eppure

sempre svegli e vivici, pronti.

Altri sono passati serenamente

alla volta del Signore con gratitudine.

Anche le mie visite, condizionate

da acciacchi e distanza

mi esulano sempre più dal colle

ed i miei ritorni, sempre graditi,

si fanno più rari nel tempo.

Cara, irta e superba Limpidina,

faro eterno del limpido Mediterraneo,

prima roccaforte alla volta del Pollino,

protesa con superbo dominio sul golfo,

perla splendente, gioiello di terra magna,

purtroppo, anche fautrice di distacchi amari,

come nei sentimenti in cui, la conclusione,

è il racconto, di un grande amore sottratto.

Che anche io, in fondo ho condiviso nel cuore

di gente vera e squisita, dagli occhi onesti,

gente umile, virtuosa, paziente, amorevole…

Paese: vedesti una madre ed il suo bimbo,

nel percorrere le strade del colle…

Si, ero io,

quel bimbo aggrappato al grembiule materno

con lei intenta a recare del pane fresco,

appena sfornato, con la sua tipica fragranza,

a casa dei clienti: un fardello pesante sul capo

col suo profumo piacevole, genuino, invitante.

Là, nello nello splendore della Limpidina,

dove rose sui davanzali, profumavano l’aria

che ravvivavano la fede di donne anziane,

rose offerte con il percuotersi del petto

alla volta di Cristo, nostro Signore Iddio.

Lassù, sul colle della Limpidina.

Tratto da:Onda Lucana® by Domenico Friolo

Si ringrazia per speciale concessione da parte dell’autore: Domenico Friolo

Foto di copertina/Interna fornita dall’autore e tratta da Web.

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