L’AMORE PER IL MIO PAESE

Tratto da:Onda Lucana®by Gerardo Renna

Da molti anni son qui in pianura padana.
Spesso, però, al mio paese lontano pensando,
la nostalgia, impetuosa m’assale!
Ad occhi aperti, allora prendo a sognare il mio paese caro!

Lassù lo rivedo, sull’altipiano disteso, che incontro mi viene,
come un padre con le sue braccia tese!
In esso mi ritrovo, fra amici, parenti e conoscenti!

Poi per il mio paese prendo a girovagare!
In corso Vittorio Emanuele e, da qui, la Porta Grande varcando,
l’antica Abbazia bantina con la bella chiesa francescana rivedo,.
Per la Porta Santa uscendo,
dopo pochi passi, in piazza Emanuele Gianturco mi trovo.
Mi dirigo poi verso la verde villa comunale
(qui intesa come giardino comunale),
a sinistra avvistando un sito archeologico di una grande domus romana,
con le terme annesse dell’antica Bantia.

Da qui m’immetto in via Margherita di Savoia.
Per questa via scendendo, il quartiere “Il Brasile” raggiungo,
dove si diramano diverse vie:
a sinistra salendo, via Manzoni percorro e piazza xx Settembre,
in largo Urbano II sfociando
e all’estremità nord di Corso Vittorio Emanuele III.
Per un’altra laterale di via Margherita di Savoia
si sale per via Masci o per via De Sanctis
e attraversando sempre Piazza XX Settembre
si arriva lo stesso in largo Urbano II e in corso Vittorio Emanuele III.

Sempre da via Margherita di Savoia si giunge in via Solferino
e. più giù, si incrocia via Carlo Poerio, dove al n. 85, all’estrema periferia,
la mia infanzia ho passato e la mia gioventù, fino all’età di 25 anni,
quando, in cerca di lavoro, per Bologna son dovuto partire.
Scendendo ancora più giù per via Cavour, a sinistra,
Via Domenico Cirillo incontro e, a destra, via Orazio Flacco,
all’altezza della quale è ubicata la casa dei miei defunti suoceri
ed ora di tutti i loro figli, generi e nuore; casa di oltre 200 anni.

Proseguendo per un breve tratto,
ci ci immette in via Umberto I, la rotabile che, attraversando Banzi,
si dirige, verso sud, a Forenza, Acerenza e Genzano di Lucania
e, verso nord-ovest, a Palazzo S. Gervasio.

In via Margherita di Savoia ritorno,
dove, a destra, due strade, scendendo scoscesamente,
alla “Fontanella” ed alla “Fontana Grande” portano,
due fonti rurali nelle due colline, una di fronte all’altra.
Nelle quali si snoda un corollario di grotte-cantine,
ancora adoperate per la conservazione del vino.

Oltre via Margherita di Savoia, dopo una breve salita,
incrocio, a sinistra, via Flavio Gioia (l’inventore della Bussola),
che si immette, a manca, in via Cavour
e dritto in via Solferino, che a sua volta sfocia in via Cesare Battisti.
Lungo via Solferino, a destra, incontro:
via Damiano Chiesa e Via Carlo Pisacane.
Oltre via Flavio Gioia, per via S. Pio da Pietrelcina
che, proseguendo diritto, conduce al cimitero (la bella città dei morti)
incontro via Nino Bixio (il braccio destro di Garibaldi),
ed in fondo alla stessa, Via Cesare Battisti
e da qui si arriva in vai Poerio e in via Umberto I.

Su per questa via, verso sud proseguendo,
arrivo all’estrema periferia del paese, cioè a Banzi nuovo,
il quartiere sorto intorno agli anni 70-80-90 del ‘900.

In via Domenico Pannelli (l’autore delle “Memorie Bantine”,
a sinistra svolto, raggiungendo via Piano di spino.

Attraversato la rotabile, in via Puglia mi immetto
e per questa arrivo in via Massimo D’Azeglio, e poi in Vi Roma.

Rasentando la “nostra” bella villa comunale e girando a sinistra,
nuovamente sfocio in via Margherita di Savoia.
Dopo un breve tratto, a sinistra girando
e percorrendo a ritroso la via tra la villa comunale
e il sito archeologico della Domus romana,
nel centro cittadino mi ritrovo e cioè nella nostra bella piazza
e nell’adiacente corso Vittorio Emanuele III.

(Funo di Argelato, 6 maggio 2013)

Tratto da:Onda Lucana®by Gerardo Renna

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