Morire a Gerusalemme

Tratto da:Onda Lucana ®by Antonio Lanza-Pescopagano (Pz)

Un ragazzo aveva gli occhi verdi

e sognava sempre la sua terra,

una canzone dolce poi si perde

sola alle prime stelle della sera.

 

Un soldato girava sempre armato,

ma nei suoi occhi c’èra tristezza

per un fratello non più amato,

perso nella lontana giovinezza.

 

Per una patria sempre inseguita,

una striscia di terra così contesa,

un grande sogno mai realizzato

solo di sangue la paga del mese.

 

Morire sai, è un ideale cosi bello,

dicevano i messaggeri di morte

hanno imbottito così mio fratello

ora è in cielo dove sarà più forte.

 

Dopo tanti stragi inutili, che bugia

morire per un ideale, che non c’è

solo odio o peggio ancora, la follia,

per farti morire e separarmi da te.

 

Sai, che cosa rimarrà dopo di noi?

Solo un grande deserto di dolore

e qualche città sarà costruita poi,

se finisce l’odio e nascerà l’amore.

 

O Gerusalemme, perché non ci sei,

con le mille ferite non ti conosco,

il Grande Uomo, che mori per noi,

donò una fiamma, un solo desco.

 

Degli antichi peccati egli ci liberò,

perché, dopo non si facessero più

in un coro solo dire: non morirò,

voglio mio fratello, fallo amare tu.

 

E tu soldato, metti via quel fucile,

fallo adesso, che c’è un orizzonte,

una prova d’amore non sarai vile,

per tutti i popoli una sola fonte.

 

Tu scriverai veramente la storia,

che solo l’amore salva il mondo,

nessuna sconfitta, ma la vittoria

di quel sangue sparso innocente.

Tratto da:Onda Lucana ®by Antonio Lanza-Pescopagano (Pz)

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