La nobile e il popolano

Terranova di Pollino – “Scrivere un romanzo che fa riflettere i propri lettori per le diverse tematiche, non è da tutti i romanzieri. Leonardo Rocco Tauro con il suo lavoro: “La nobile e il popolano“, ha centrato in pieno tale obbiettivo. Una storia da raccontare, tramandare e custodire, è la civiltà contadina che viene descritta, è un elemento di identità che portiamo dentro e che conferisce al popolo lucano il codice valoriale, quell’insieme di leggi non scritte ma condivise da tutti coloro i quali volevano essere considerati per bene”, scrive; Fabio Amendolara in alcune righe della sua prefazione.

Dunque un romanzo di spiccato valore sociale, storico e di tradizione popolare della nostra terra lucana. Infatti viene ambientato nella metà dell’anno 1700 nella sua Montalbano, città dove risiede l’autore. I protagonisti sono due giovani del luogo la nobile Elena e il popolano Maurizio. Maurizio, figlio di contadino, ma desideroso di apprendere frequenta la biblioteca della chiesa del paese, luogo fruito dalla stessa Elena. Amore a prima vista tra i due, ma nello stesso tempo impossibile per le loro diverse provenienze sociali.

La cultura diventa un mezzo secondo Maurizio per superare tale ostacolo, la cultura diventa filo conduttore della storia romanzesca. Il valore dello stesso spiegato nella sua presentazione a Terranova di Pollino domenica scorsa presso la sala Agorà, in una serata fredda, ma riscaldata dalla presenza di un pubblico numeroso e attento e dalla capacità di coinvolgimento dei relatori.

L’illustrazione inizia con il sindaco della cittadina del cuore del Pollino, Enzo Golia che con passione spiega passaggi salienti del libro e di sofferma sui valore di tale iniziativa. Parla della cultura come motore trainante per lo sviluppo delle comunità, lo stesso desiderio che aveva Maurizio nella sua Montalbano dell’epoca. La riscoperta dei luoghi attraverso la storia di tradizioni popolari e un valore aggiunto per le comunità della Val Sarmento. Creando rete tra le diverse realtà della Valle e non solo.

Il prof Emilio Carucci nel suo intervento relazionale ha evidenziato più l’aspetto sociale, economico e antropologico, del romanzo citando il noto sociologo italiano; Alberto Alberoni e il famoso omonimo Max Weber. Descrive i fenomeni economici come determinanti nelle scelte dei singoli individui, sia nel 700 che anche nella società odierna e in molti casi anche nelle scelte sentimentali diventano influenti. La serata si conclude con l’intervento dello stesso autore, che spiega  << non voglio entrare nel merito per non svelare il romanzo nella sua interezza, perché va letto per la sua pregiata capacità di coinvolgimento>>.   Alla domanda della continuazione del romanzo, oppure no; Tauro risponde << di sì e che sta per uscire una nuova pubblicazione come continuità>>. Sarebbe la terza pubblicazione dopo la riforma agraria nel materano, casa editrice:  Libri Firenze 1993,  e il romanzo in questione a cura della casa editrice: Lucana Valentina Porfidio editore.

L’augurio che è stato fatto all’autore  Rocco Tauro  da parte dei presenti, che possa continuare a scrivere con l’impegno sociale di sempre,  che il percorso intrapreso possa essere ancora più gratificante attraverso la scrittura che segna di emozioni e arricchisce di sensazioni il curioso lettore.

Angelo Viccari

Fonte:Angelo Viccari

Tratto da: Onda Lucana® Press