(Teleborsa) Siamo il secondo paese più vecchio al mondo. Un vero e proprio allarme demografico quello che riguarda il nostro Paese alle prese con nuovi record, ovviamente negativi, quando si parla di nascite che toccano il nuovo minimo storico.

UN PREOCCUPANTE CALO – I dati riportati dall’Istat nel rapporto su natalità e fecondità recentemente pubblicato fanno la fotografia a una situazione di particolare criticità: nell’arco di 8 anni (dal 2008 al 2016) le nascite sono diminuite di oltre 100 mila unità. Tale mutamento trova conferma anche nei dati raccolti a seguito del monitoraggio effettuato dall’Osservatorio nazionale Federconsumatori sui costi relativi al mantenimento di un figlio nel primo anno di vita.

Inutile tacere che l’incidenza economica sul bilancio familiare è tra i fattori che hanno abbattuto la natalità in Italia, facendo scendere di 100mila unità le nascite negli anni della recessione dal 2008 al 2016.  Constatazione amara quanto verissima. 
RINUNCIARE AI FIGLI, RINUNCIARE AL FUTURO – Sono sempre di più le coppie, sottolinea l’associazione, che rinunciano a fare figli o si fermano al primogenito per paura di non essere in grado di sostenere il costo complessivo che una nuova nascita comporterebbe. Dallo studio sulla spesa per mantenere un bambino nei primi 12 mesi emerge che tale costo varia da un minimo di 7.123,01 euro ad un massimo di 15.348,93 euro, con un aumento medio rispettivamente del +0,7% per i costi minimi e del +1,4% per i costi massimi, rispetto al 2017.
In relazione all’andamento dei prezzi, nel dettaglio, cresce notevolmente rispetto al 2017 il costo del marsupio (fino a +12,8%), seguiti da lettino (fino a +8,1%), box (fino a +7,1%) e passeggino (fino a +5,2%). A tal riguardo, sono in netto aumento le famiglie che scelgono di acquistare i prodotti necessari alle esigenze del proprio bambino su negozi online o ricorrendo al canale dell’usato che, come emerge dai dati rilevati, assicura un risparmio consistente per il nucleo familiare.

via Crisi demografica, il primo anno di vita di un bimbo può costare fino a 15mila euro — QuiFinanza