Lucani, gente seria. Sì, ma non esageriamo – (Terza Parte).
Tratto da:Onda Lucana®by Ivan Larotonda
E ancora Antigone viene sostituita da un fliace vestito da schiava che ha assunto le parti dell’eroina e va incontro alla morte. Dai vasi dipinti, in particolare quelle del maestro Assteas, emergono due grandi categorie: scene comico-borghesi e mitologico-eroiche. Si passa dal vecchio avaro, illustrato nel momento in cui si accascia sopra il suo forziere per difenderlo, alla parodia di Aiace e Cassandra, quest’ultimo ritrovato in frammenti nella cittadina di Buccino.
Tuttavia la grande rivoluzione meridionale, e particolarmente lucana, è nel giungere ad accantonare del tutto i mitici eroi del tempo antico. Certo, ci dice l’eccelso Pierre Grimal che le vicende di Ulisse erano particolarmente amate dagli italici, ma anche lo sfottò rientrava tra le forme d’ammirazione. Il suo uso era così radicato fra le genti peninsulari al punto da essere ancora una prassi fra i legionari di Roma nei confronti del generale trionfante, canzonato per tutta la sfilata! Il protagonismo delle persone normali, con tutti i loro difetti, nelle rappresentazioni sceniche osche, è diretta conseguenza di un nuovo paradigma teologico.
L’italico, e per influsso anche l’italiota (il greco delle colonie italiane) ha desunto che gli dei per quanto siano eterni restano comunque limitati; per nulla onnipotenti e altresì pervasi, come e se non di più, dagl’identici vizi dei comuni mortali. Ne venne fuori che era meglio ridere di loro per poi passare ad esaltare, pur facendone strame, le personificazioni delle inquietudini e dei sogni umani. Per cui il fliace è ad un tempo il Pappos, il vecchio sciocco innamorato della fanciulla su cui ha messo gli occhi il suo stesso figliolo! Oppure il contadino Maccos; e ancora Mullos, il furbo sciocco.
Ed il fliace era a tal punto identificato con il meridionale che le commedie in cui eccelleva erano dette Italichè Comodia. Gli autori maggiori, e non poteva che essere così, erano originari delle città-stato magnogreche: provenivano da Taranto, come Rintone, oppure da Thuri, città calabra ma federata ad Eraclea (odierna Policoro) come Alessi. Nelle sue opere: “il Calderaio”, l’“Esione” e “Il Parassita” Eracle è per l’appunto il parassita per eccellenza, altro che eroe! Mentre Odisseo viene rappresentato al bagno o al telaio. Non scendiamo poi nei particolari per ciò che concerne Elena, invariabilmente disponibile a molteplici incontri maschili in commedie del tipo: “Elena”, “Il rapimento di Elena”, “I Proci ed Elena”.
Link Utili:
Lucani, gente seria. Sì, ma non esageriamo – (Prima Parte) – Onda Lucana
Lucani, gente seria. Sì, ma non esageriamo – (Seconda Parte) – Onda Lucana
Tratto da:Onda Lucana®by Ivan Larotonda
Si ringrazia l’autore per la cortese concessione. Immagine di copertina tratta da Web fornita dall’autore.
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