Una poesia che non invecchierà mai se il flusso di lucani che abbandonano la loro terra non cesserà. È spiacevole dirlo e fa anche male, purtroppo è la realtà
Dobbiamo porre un punto prima di affidare il destino lucano in mani che si schiudono, rimanendo sempre vuote.
Prima di lasciava questa terra senza avere titoli di studio, si andava e là venivano assegnati lavori pesanti e umili.
Venivano offerti dietro pagamento o trattenute dal guadagno posti dove dormire, delle baracche, con servizi comuni e stufe a carbone, per rendermi conto personalmente, andai a vedere questi posti, allora non c’erano più italiani ma gente della penisola balcanica.
Non vi dico come vivevano, non mi credereste.
LUCANIA:AMORE AMARO
Tratto da:Onda Lucana® by Domenico Friolo
…A quei tempi remoti,
chi partiva, dalla Lucania,
come chi vi rimaneva,
aveva gli occhi
arrossati dal pianto,
le viscere colme di dolore,
ed il cuore infranto,
da eventi struggenti.
Partivano dalla terra più povera,
verso il pianeta della speranza,
in luoghi di diffidenza e di freddo.
E là, con dignità…da difendere,
hanno sofferto la lontananza,
il distacco per lungo tempo
con persone e cose amate
per la mancanza di affetto presente,
per la mancanza di un pasto caldo,
di lenzuola nette ed il profumo
della pelle tiepida della donna amata.
Hanno inviato denaro ai familiari
e per questo, a volte, hanno digiunato,
per non mancare ai doveri
per dare ai loro cari il necessario:
un tozzo di pane, un paio di scarpe,
il sostenimento del figlio allo studio
Hanno taciuto o mentito saggiamente
con bugie innocenti, per celare
sulla loro condizione di vita,
sul loro piangere vero e amaro
dicendo: <Stiamo bene>>
Rientravano per votare,
per dare un senso patriottico,
e di appartenenza all’Italia,
alla comunità di origine.
Ecco cosa erano i nostri padri,
i nostri fratelli, i nostri zii.
Oggi, voi, non giudicate in fretta
senza averne conoscenza
anche se siete fuori dall’Italia
non avete cognizione di causa
delle sofferenze, sacrifici
fatti nel passato dai nostri padri
le vostre, oggi non sono tali,
come allora: voi avete di più
nel comunicare ed anche se assenti
e lontani è possibile vedervi,
e comunicare da sollievo a tutti.
Quella povertà antica, ha innalzato eroi,
che vanno rispettati come tali.
In quanto le orecchie poste vicino
alla radiolina, per captare una voce
familiare ad inviare saluti e baci
non ci sono più, rispettiamoli.
Diamo loro onore, per quello che fecero.
Tratto da:Onda Lucana® by Domenico Friolo
Si ringrazia l’autore per la cortese concessione.
Immagine di copertina tratta da Web.
L’ha ribloggato su Pina Chidichimo.