“Tempo di Mens”
Tratto da:Onda Lucana by Ivan Larotonda
Durante la seconda guerra punica, dopo la catastrofe del lago Trasimeno, venne introdotto a Roma il culto della dea Mens: Personificazione della mente accorta, che porta buon consiglio, frutto della meditazione, ponderazione, negli atti pubblici e privati. Dunque una dea a cui affidarsi per ritrovare l’equilibrio perduto, la smarrita ragione che apporta sciagure, soprattutto a seguito della leggerezza con cui si affrontano i problemi dell’esistenza.

Che gli antichi dei siano solo una personificazione degli stati d’animo e disposizioni dell’essere é risaputo, ma del senso morale che il mito ci ha lasciato abbiamo ora solo un pallido riflesso; non ci insegna nulla. Eppure, quanto ci sarebbe bisogno per il nostro mondo caotico di fermarsi e ragionare bene. Anche adesso, come durante la discesa annibalica, tutto intorno a noi é macerie e desolazione, eppure non ci si ragiona. La fretta ci impone di onorare gli impegni col mercato!
Solo il mercato, creatura farisaica, possiede la verità, gli altri posso tranquillamente essere appesi alle croci. Incuranti del grido di dolore che sale dalle masse, (un termine caro alle sinistre di un tempo), le elite hanno riproposto lo stesso governo, e via con nuovi impegni ancor più veloci da eseguire, subito ad accodarsi alle situazioni made in UE, a salvare banche che lo stesso sistema ha distrutto, e poi danno la colpa sempre e solo allo statalismo! Quando invece i guai dei popoli occidentali sono aumentati proprio in seguito alle privatizzazioni degli enti e dei servizi pubblici. La fretta di regalare, svendere i gioielli di Stato, ha moltiplicato la corruzione e impoverito soprattutto i meno abbienti.
Fermiamoci a ripensare il nostro mondo, forse si potrebbe, con il ragionare in quiete, trovare soluzioni più lungimiranti, infatti, l’istinto, e pare che l’uomo occidentale sia regredito allo stadio istintivo tipico delle belve, non può che creare soluzioni a breve termine, col risultato di spostare il problema più in avanti, non di eliminarlo; al proposito mi chiedo: Quanto denaro stamperà ancora la BCE per ripianare le voragini delle banche europee? In nome della civiltà e soprattutto di Dio, del quale s’è smarrito il ricordo nelle terre dell’occaso, ribaltiamo il concetto di Reagan: Nel capitalismo non esistono problemi é lo stesso capitalismo a rappresentare un problema, esiziale per l’uomo e l’intero pianeta.
Tratto da:Onda Lucana by Ivan Larotonda